Vita Nostra. Ho dedicato a mons. Tiddia 2 \3 editoriali, compreso questo...
VITA NOSTRA 26\2006
ho dedicato all'Arcivescovo Tiddia pochissimi editoriali; forse due o
tre compreso questo, da quando mi ha chiamato a dirigere Vita Nostra,
nel settembre del 2003. Non gli ho mai fatto da portavoce, perché
quando aveva qualcosa di importante da dire ai fedeli preferiva (e
anch'io ero di quel parere) dirlo direttamente attraverso le colonne
del giornale. Ma era molto parco anche nello scrivere; amava i fatti
più delle parole. Però voleva bene al suo settimanale e nutriva molta
fiducia nel direttore e nella redazione. Questo articolo vuole essere
un affettuoso saluto a Mons. Pier Giuliano, che il 18 giugno si è
congedato dalla sua diletta Arcidiocesi con una concelebrazione
eucaristica in una piazza Duomo gremita all'inverosimile, malgrado la
canicola. La sua commozione, nonostante abbia cercato in tutti modi di
non cadere nelle trappola dei sentimenti, era evidente. Ne aveva tutte
le ragioni. Lo ha confessato egli stesso con una metafora semplice ma
calzante: lasciare l'arcidiocesi dopo oltre vent'anni di attività non è
come cambiarsi d'abito. Un'attività che non ha conosciuto soste, come
ha sottolineato, lui sì senza essere stato capace di frenare il tumulto
del cuore, il Vicario generale Mons. Mario Carrus: visita pastorale
ogni anno alle 85 parrocchie, alle scuole, alle carceri, agli ospedali,
alle autorità, ordinazione di 38 sacerdoti, conferenze, omelie e altri
scritti, pubblicati in tre ponderosi volumi. Ognuno ha trovato in lui,
nel Pastore, guida, aiuto, conforto. Senza contare la presidenza della
Conferenza Episcopale Sarda, le azioni a favore della facoltà teologica
e dei seminari, le 1200 cresime somministrate, le visite alle suore, ai
suoi sacerdoti, alle associazioni cattoliche. Non sono state però tutte
rose e fiori le stagioni oristanesi di Pier Giuliano Tiddia: "la croce
di Gesù –gli ha ricordato Mons. Carrus- si è adagiata sulle sue spalle
e Sua eccellenza l'ha abbracciata. Noi La ringraziamo per le lacrime
che ha versate lungo il tragitto". La vita di un Vescovo è anche
questo, non solo potere come pensano molti. Mons. Tiddia ha, comunque,
voluto ricordare con grande semplicità, i momenti più lieti del suo
Ministero pastorale, la sua comunione con i fratelli e soprattutto con
Dio nell'Eucaristia, la soddisfazione di aver aiutato e confortato
malati, carcerati, persone bisognose, seminaristi, studenti; il suo
continuo contatto con la gente, con le autorità. Pastore paziente, lo
ha definito nel suo discorso il sindaco di Oristano Barberio. La
succinta elencazione che ho fatto di alcune attività dell'Arcivescovo
Tiddia non vuole essere un sommario della sua opera ventennale. Oltre
tutto occorrerebbe ben altro spazio. In questo articolo non di addio,
ma di saluto, voglio soprattutto rendere affettuoso omaggio a Mons,
Tiddia, anche a nome di tutto il personale che collabora a Vita Nostra,
per la sua vicinanza assidua al giornale; convinto che i media
cattolici possono essere strumenti oggi essenziali per spargere la
Parola di Dio e difenderla dagli attacchi concentrici e spesso velenosi
che Le vengono mossi in questo nostro mondo alla deriva, senza principi
etici. Grazie, Mons. Tiddia. Siamo certi che La rivedremo spesso in
incontri culturali e di evangelizzazione, perché le sue doti di
preparazione intellettuale e morale non saranno sprecate. Quindi,
ancora ad multos annos.
venerdì, 30 giu 2006 Ore. 19.50